LE CLASSI TERZE NELLA TORINO DEI SAVOIA
domenica, 12 maggio 2019
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Il 16 aprile 2019 gli alunni della terza Media di Dogliani e Farigliano sono andati in gita a Torino. Questa meta è stata scelta per l’importanza della città nella storia italiana studiata durante l’anno scolastico che si sta concludendo: fu la capitale prima del Ducato di Savoia, poi del Regno di Sardegna e infine del Regno d’Italia.
I Savoia vi abitarono fino al 1865, quando la capitale d’Italia fu trasferita a Firenze. La loro residenza più importante fu Palazzo Reale e membri della dinastia furono Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II. Il primo istituì la monarchia costituzionale attraverso lo Statuto, le cui leggi stabilivano che il sovrano dovesse condividere il potere con un Parlamento e concedevano libertà di culto. Il secondo estese la nuova Costituzione alla penisola unificata.
palazzo reale
Palazzo Reale
Palazzo Reale è stata la meta principale della visita. Si trova in piazza Castello e vi si accede superando una cancellata. Questa, in ferro, è aperta da un ampio passaggio, fiancheggiato dalle statue dei Dioscuri, personaggi mitologici. La facciata dell’imponente residenza supera i cento metri di lunghezza, è lineare ed è costituita da un corpo centrale, fiancheggiato da due laterali più elevati. L’ingresso all’edificio avviene salendo uno scalone di marmo di Carrara, a rampe simmetriche; lungo il percorso vi troneggia anche la statua di Carlo Alberto, con il documento dello Statuto in una mano e lo scettro dall’altra. Raggiunto il primo piano del palazzo, si susseguono vari saloni di rappresentanza, dove i Savoia svolgevano funzioni pubbliche di governo e accoglievano personalità importanti; tra di essi vi sono quelli da ballo, del trono e del Consiglio, dove Carlo Alberto presiedeva il Consiglio dei ministri e nel 1848 firmò lo Statuto. La bellezza delle sale è dovuta alla presenza di capolavori artistici ovunque: soffitti a cassettoni o affrescati, dai quali pendono grandi lampadari di cristallo di Boemia; pareti con tappezzerie in velluto rosso, oro o verde, a cui sono appese tele dipinte; pavimenti intarsiati, cioè lavorati ad incastro di legni diversi; specchiere che avevano la funzione di intensificare la luminosità degli ambienti; oggetti di arredo provenienti da tutto il mondo.
Sala del consiglio e la sala da Ballo
Dal primo piano di Palazzo Reale si accede alla Cappella della Sacra Sindone, da pochi mesi riaperta ai visitatori, dopo il lungo lavoro di restauro a seguito dei danneggiamenti dell’incendio del 1997.
Essa è un’opera barocca, a pianta circolare, con statue di personaggi di casa Savoia intorno, e al centro un altare il quale conservava in una teca il lenzuolo che, secondo la tradizione cristiana, avrebbe avvolto il corpo di Gesù nel sepolcro. Il materiale che prevale è il marmo bianco e nero. Una cupola a guscio si slancia verso l’alto: alla base sei finestroni sorreggono file di archi, ognuno dei quali nasconde finestre per dare luce alla parte bassa, più scura.
All’interno di Palazzo Reale sono visitabili pure la Galleria Sabauda e l’Armeria reale. La prima è una collezione di oltre 700 dipinti, che spaziano dal XIII al XX secolo e sono di autori piemontesi, italiani ed europei. Fu istituita da Carlo Alberto, riunendo la raccolta privata del sovrano a quelle della famiglia. L’Armeria Reale, invece, espone armi e armature, che i Savoia hanno acquistato o ricevuto in dono. Sono ordinate in modo cronologico: preistoriche, medievali (archi, spade, scudi, lance, elmi), quelle da fuoco a partire dal Cinquecento. Alcune molto decorate servivano solo da parata, cioè da sfilata, o per farsi ritrarre. Ci sono pure cavalli in legno, coperti di manto equino. Hanno bardature con cotte di maglia, briglie lavorate, protezioni corazzate. Tra i pezzi, infine, c’è la spada usata da Napoleone Bonaparte nella campagna d’Egitto e nella battaglia di Marengo, combattuta durante la seconda discesa in Italia.
Per approfondire la conoscenza del periodo storico esaminato, i ragazzi hanno passeggiato nel centro, ammirando altri edifici e monumenti. Palazzo Madama fu residenza dei Savoia nel periodo ducale e custodisce il salone
Aula del senato a Palazzo Madama
Palazzo Carignano
Anche Palazzo Carignano
fu abitato dai Savoia: vi nacquero Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II. Il salone centrale ovale, che determina l’andamento curvilineo della facciata, fu trasformato nel 1848 per accogliere la Camera dei Deputati del Regno di Sardegna. Con la creazione del Regno d’Italia l’aula,
divenuta insufficiente, fu provvisoriamente sostituita da un Parlamento in legno allestito in cortile, il quale funzionò fino al 1865, quando la capitale italiana fu trasferita a Firenze.
Dietro il palazzo Carignano c’è anche un monumento a Carlo Alberto, rappresentato a cavallo, mentre brandisce in aria una spada.
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Richiama Carlo Alberto di Savoia pure il simbolo di Torino: la Mole Antonelliana.
La sua costruzione infatti iniziò per volontà della comunità ebraica, dopo che la promulgazione dello Statuto Albertino concesse la libertà ufficiale di culto alle religioni non cattoliche. Ad un certo punto vennero sospesi i lavori; l’edificazione venne poi ripresa dal Comune che la innalzò a 167,5 metri. Per qualche tempo, prima che venisse eretta la Tour Eiffel, la Mole fu anche l’edificio più alto d’Europa.
La passeggiata nelle vie del centro ha consentito infine di ricordare un altro periodo storico della città: quello romano, in particolare augusteo, al quale risale la sua fondazione con il nome di Augusta Taurinorum. Vicino a Palazzo Reale, infatti, sono visibili resti del teatro dell’epoca (ad esempio dei gradini della cavea) e porta Palatina, l’unica quasi integra delle quattro aperture che consentivano l’ingresso attraverso le mura. Il suo corpo centrale è costituito da quattro fornici: due mediani per il passaggio dei carri e due più piccoli ai lati per i pedoni. Di fianco ci sono due torri poligonali a sedici lati, di cinque piani ognuna, cui si addossava il muro di cinta, del quale rimane un breve tratto.
palazzo palatina resti del teatro romano
Classe 3^ A, Media di Dogliani