Classi quarte Dogliani e Farigliano: tutti al Museo Egizio
sabato, 18 febbraio 2017
Argomenti
Martedì 7 febbraio noi, classi quarte, abbiamo visitato il MUSEO EGIZIO di Torino. Per la prima volta gli alunni della scuola primaria di DOGLIANI e di FARIGLIANO sono andati in gita insieme: è stata un’esperienza nuova e stimolante. Siamo saliti, con entusiasmo, su un pullman a due piani e via autostrada abbiamo raggiunto il capoluogo piemontese.
Ci siamo diretti verso il MUSEO EGIZIO dove ciascuno di noi ha ricevuto un braccialetto identificativo, poi abbiamo posato gli zaini in un grande contenitore …… ed è iniziata la nostra avventura! Ci hanno consegnato un amplificatore vocale con un auricolare che poi ci hanno regalato. Le guide, persone gentili e preparate, ci hanno accompagnato durante tutto il percorso. Abbiamo incontrato una prima mummia: era un uomo in posizione fetale con il corpo disidratato per la conservazione, intorno il corredo funerario frecce, sandali, cestini, ciotole…
In altre teche di vetro sono esposte alcune mummie dell’epoca più antica, corpi ripiegati su se stessi e bendati e vasi canopi dove si conservavano gli organi interni. La guida ci ha detto che gli egizi erano persone molto piccole e avevano una vita breve, unica eccezione un grande faraone che è vissuto fino a 80 anni, ha avuto 75 mogli e un centinaio di figli: Ramesse II.
In una camera era esposta la mummia dell’architetto Kha, della moglie e gli oggetti della loro casa: mobili, un letto con un particolarissimo poggiatesta, la parrucca fatta di capelli veri con tante treccine, gioielli, cibi, indumenti, … L’architetto era racchiuso in tre sarcofagi, nell’ordine: dorato, di legno e uno molto grande di pietra; la moglie invece, essendo morta improvvisamente, ne aveva solo due.
Proseguendo la visita abbiamo visto la pianta della città di Deir el Medina che rappresentava le tombe egizie.
Sulle pareti fogli di papiro raccontavano in che modo si poteva accedere all’aldilà con geroglifici e disegni colorati.
In una grande sala erano conservate le mummie di tre sorelle, figlie di un sacerdote, quella in posizione centrale aveva il volto scoperto e si vedevano i capelli neri. Nell’ultima enorme stanza ci hanno colpito le numerose e imponenti statue rappresentanti alcuni faraoni, divinità con teste di animali, sfingi.
Abbiamo notato che la maggior parte delle statue aveva gli occhi rotti, non era un caso, la guida ci ha spiegato che fossero i ladri a romperli poichè si credeva che l’anima del defunto andasse nei suoi occhi e quindi lo sguardo avrebbe visto e maledetto il ladro. Una delle statue che rappresentava un faraone aveva un’altezza talmente elevata da richiedere un trasporto e un luogo speciale dove collocarla. Al termine della visita abbiamo fatto tappa al negozio di souvenir e tutti abbiamo portato a casa un ricordo. Grazie a tutte le maestre che ci hanno accompagnato e un grazie speciale ai maestri Enrico ed Ivana di Farigliano.
Felici, abbiamo fatto ritorno portando con noi una nuova esperienza.