UNA SOCIETÀ MOLTO ORGANIZZATA: LE API

Data:

martedì, 06 giugno 2017

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Siamo i bambini delle classi QUARTE della primaria di Dogliani. Il papà di una nostra compagna è venuto a scuola per parlarci delle nostre amiche API.

Le api appartengono agli IMENOTTERI e creano la prima sostanza dolce conosciuta dall’uomo: il MIELE.

I primi uomini dopo aver conosciuto in modo casuale il miele uccidevano le api per prendere questo prodotto buono e nutriente.

Con il tempo si è imparato a recuperare il miele senza danneggiare le produttrici che servono invece per l’IMPOLLINAZIONE dei fiori cioè il trasporto del polline che può essere però fatto anche dal vento. L’ape è un insetto molto sensibile e viene continuamente danneggiato dall’uomo che utilizza sostanze nocive per uccidere i parassiti delle piante. E’ un animale SEMI-DOMESTICO perché può essere allevato, ma trascorre parte delle sue giornate libero fuori.

In ogni alveare vive una gerarchia sociale:

l’APE REGINA                    depone le uova e dà continuità alla vita

le OPERAIE                        puliscono, difendono e allevano le larve; quando sonogiovanissime producono PAPPA REALE per le larve e l’ape

regina in seguito diventano GUARDIANE e poi saranno BOTTINATRICI e moriranno con le ali consumate fuori dall’alveare. Le operaie se                                                     nascono in estate vivono un mese, sei se nascono in autunno perché lavorano al riparo e non si consumano fuori

i FUCHI                              sono i maschi che fecondano l’ape regina, a loro viene dato il cibo in bocca, non hanno il pungiglione e vengono allontanati in autunno per                                                     evitare che in inverno consumino il cibo senza far nulla. Il loro destino è quindi di morire fuori dall’alveare quando diventano inutili. Le api sono                                             gli unici insetti a non avere maschi durante l’inverno.

Quando una regina, che vive circa quattro o cinque anni, non riesce più a controllare l’alveare e a deporre tante uova, le operaie creano nuove celle reali e allevano nuove regine tenendole lontane da quella vecchia che potrebbe ucciderle. L’ape regina, infatti, punge solo un’altra regina, non mangia da sola, ma viene nutrita dalle operaie che, ad un certo punto decidono di non nutrirla più, farla rimpicciolire e farla uscire con un piccolo sciame: SCIAMATURA.

Le nuove regine devono volare fuori per essere fecondate, al ritorno iniziano a deporre le uova.

Le operaie nasceranno dopo 21 giorni, le regine dopo 16 e i maschi dopo 24. Per tre giorni tutte le larve vengono nutrite con PAPPA REALE poi con una miscela di polline, acqua e miele; la regina con pappa reale fino alla fine.

Le API hanno un sistema di linguaggio molto particolare infatti comunicano tra di loro per mezzo di ormoni: i FEROMONI. Il feromone reale, che si trova sotto alle mandibole, può inviare un messaggio nel giro di un’ora a 100.000 api. Le api operaie hanno invece il feromone prima del pungiglione e possono avvisare la regina in volo quando è stata trovata la nuova casa e il suo luogo.

Grazie all’intervento del papà di Vittoria abbiamo cominciato a capire quanto meravigliosa e perfetta sia la natura, gli intrecci, gli equilibri che si verificano: pensiamo per esempio ai fiori che attirano gli insetti con i loro vivaci colori e offrono loro il nettare in cambio del trasporto del polline per la prosecuzione della specie. Il mondo della natura è meraviglioso, ma ha bisogno di essere protetto e salvaguardato ed è l’uomo a dover essere attento a questo riguardo.

       

 

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