Il 2018 sarà l’anno del cibo italiano nel mondo e il diario del nostro Istituto ha fame!
martedì, 04 dicembre 2018
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Il 2018 sarà l’anno della rivalutazione del cibo italiano nel mondo.
Se, a livello mondiale, parlare di Italian food è sinonimo di eccellenza fra le eccellenze, in ambito scolastico, il soggetto di questa celebrazione, dal punto di vista didattico e non solo, può avere miriadi di applicazioni: da una rinnovata cultura all’alimentazione sana, a un maggiore focus sulla dieta mediterranea, alla valorizzazione dei prodotti locali (inutile ripetere i motivi secondo i quali le Langhe sono eccellenza enogastronomica a livello globale).
Per rinnovare alcune fra le grafiche del prossimo diario scolastico, alcuni insegnanti, provenienti da tutti gli ordini e gradi d’insegnamento dell’IC Einaudi, hanno preparato il seguente progetto, il quale, trasversalmente, potrà coinvolgere tutti, dai bambini più piccoli, ai ragazzi delle medie.
Da un paio d’anni, infatti, è abitudine della nostra scuola proporre un diario d’istituto, firmato, in tutto e per tutto, dalla copertina ai contenuti più divertenti e ludici, dai ragazzi che ne fanno parte: l’occasione del 2018, correlata alla necessità del rinnovamento del diario stesso, è parsa – si perdoni l’inevitabile battuta!, n.d.r. – fin troppo ghiotta.
Ad ogni ordine scolastico, pertanto, sono state date precise consegne, in modo da rinnovare il lay out e i contenuti del diario, magari non nella sua interezza, ma lasciando intendere all’utente quali sarebbero gli argomenti fondativi del nuovo anno – il cibo made in Italy nel mondo, l’alimentazione sana.
Scuola dell’infanzia – disegni e grafiche a tematica cibo italiano e nostrano; con eventuali riferimenti alle verdure e alla frutta nel ciclo stagionale. Questi saranno scelti a discrezione delle maestre.
Scuola primaria – disegni e grafiche a tematica cibo italiano e nostrano; eventuali piccole ricerche/cartelloni sull’importanza della dieta mediterranea. I lavori migliori e/o più significativi saranno segnalati dalle maestre.
Scuola secondaria di primo grado – testi narrativi originali a tematica alimentare, seguendo incipit forniti dagli insegnanti di lettere. I tre lavori migliori verranno selezionati dai docenti stessi e verranno pubblicati nella sezione Piccoli scrittori, già presente da due anni sul diario.
Ecco, qui di seguito, gli incipit narrativi destinati agli alunni della secondaria di primo grado: sarà possibile scrivere un solo tema, scegliendo uno solo fra gli input proposti. Il tutto sarà da consegnare agli insegnanti di lettere di ciascuna classe (non solo a quelli che appaiono quali autori degli incipit: il concorso è aperto a tutte le classi delle medie) entro e non oltre il 15 aprile.
- Fuori, la pioggia battente; nel salotto, un buon vino, il caminetto acceso, il nuovo pc portatile, coi tasti pronti a cantare al tocco deciso dei suoi polpastrelli. La notte di Thomas McBurger, scrittore fantasy di fama internazionale, si prospettava allettante e pronta a essere sfruttata. «Sì, sì, questa sera sento che gli Déi saranno clementi con te, vecchio Tommy», mormorava fra sé e sé il gigantesco hamburger, gingillandosi, osservando i riflessi color rubino del Dogliani Superiore nel suo calice, «Finalmente sfornerai il tuo capolavoro!». All’improvviso, dal piano di sotto del condominio, urla, piatti rotti, pianti di bambino. «Lo sapevo!», disse lo scrittore, «Ancora una volta quei dannati italiani della famiglia Spaghetti ne stanno combinando una delle loro! Al diavolo!» [a cura di Mariano Somà]
- Primi giorni di dicembre. Si festeggiava San Nicolao. Chissà poi perché era stato scelto quel santo come protettore celeste… Era appoggiato di schiena alla facciata neoromanica della Parrocchiale di un paese chiamato Farigliano, stretto tra le capricciose acque del Tanaro e le colline geometriche delle Langhe. Assorto e pensieroso come il paggio in penombra nella Presentazione al tempio della Vergine di Fra Carnevale, non ne aveva certamente la malinconica seppur classicheggiante grazia quattrocentesca. Scrutava verso destra la piazzetta gremita di teste ondeggianti dove gli uomini fin dalla sera precedente preparavano la celebre minestra in cui si mischiavano tutte le verdure di stagione disponibili quali carote, cavoli, ceci, patate, porri e zucche, il tutto rimpolpato da trippe consistentemente gustose e rustiche. Non ne conosceva il motivo, ma gli veniva in mente che l’edificio religioso, la cui parete principale gli garantiva una certa qual sicurezza, era stato eretto dopo il terremoto lontano del febbraio 1887, anche se pareva potesse essere travolto da un momento all’altro dalla collina sovrastante. Era un testimone quasi inconsapevole di un turbinio offuscato di pensieri inconsistenti, i quali si intercalavano a granitici ricordi ormai remoti, erranti fra i lievi effetti alteranti del vin brûlé che sorseggiava di tanto in tanto dal bicchiere di plastica che teneva religiosamente in mano. “Mi scusi, signore? Può badare un attimo al mio gatto?”, chiese sorridendo una bambina dai capelli corvini e dagli occhi stranamente penetranti per la sua giovanissima età. L’essere solitario strabuzzò gli occhi: il pelo del piccolo felino era di un colore scarlatto. [a cura di Luca Dotta]
- Dogliani, 21 ottobre 2017. Alla Tenuta Larenzania, quella mattina, erano le nove: da quelle parti, sorseggiava un buon caffè il Commissario Montalbano; da buon amante della cucina, come silhouette suggerisce, il nostro aveva desiderato trascorrere un weekend nelle Langhe, cogliendo l’occasione di poter partecipare alla Fiera del Tartufo Bianco d’Alba. Mentre buttava giù l’ultimo sorso dalla tazzina, godendosi il primo sole della mattina sfogliando La Stampa, la deformazione professionale l’aveva fatalmente orientato verso un titolo di cronaca nera:
“TROVATO CADAVERE IN UN BOSCO
Località Piancerreto (Dogliani), un cane a veglia del corpo senza vita.
Vicino a una quercia una buca, un bastone e una zappetta… Forse un trifolau?”
[a cura di Marisa Devalle]
Colgo l’occasione per ringraziare, a titolo personale, ma anche da parte della Dirigenza d’Istituto, i docenti che hanno supportato il progetto, con entusiasmo, voglia di fare e inattese competenze narrativo-letterarie.
Buon lavoro a ciascuno! Che vinca il migliore!
Mariano Somà