Sinterklaas... fariglianese!

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giovedì, 26 dicembre 2019

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Giovedì 5 dicembre 2019 la nostra classe, accompagnata dai professori Dotta e Rainetti e dalla professoressa di arte Loredana Alberto, si è recata in visita alla cappella di San Nicolao.

Per raggiungere il piccolo edificio religioso abbiamo percorso via Crosa e, insieme ai disponibili nonni vigili che ringraziamo pubblicamente per averci fatto da scorta, siamo giunti a destinazione in una manciata di minuti.

Questa cappella è ubicata sopra il centro abitato di Farigliano, in aperta campagna, sulle prime propaggini delle Langhe. La parte più antica, l’abside, orientata a est, risale ai secoli XII e XIII, all’epoca di San Francesco d’Assisi per intenderci. Sfoggia affreschi che si inseriscono a pieno titolo nel processo di evoluzione della cultura figurativa piemontese durante il periodo tardogotico.

Secondo la maggior parte degli studiosi questo “polittico affrescato” fu realizzato nella seconda metà del Quattrocento, probabilmente, anche se non vi è la certezza assoluta, da un certo “Frater Henricus”, l’autore degli affreschi datati 1451 che si possono ammirare nella vicina chiesa di San Bernardo di Piozzo. Spicca nel catino absidale Gesù Cristo Pantocratore con le tre dita alzate in segno di benedizione e, tra le mani, un libro con la scritta in latino “Ego sum lux mundi”- Io sono la luce del mondo – e con le lettere greche alfa e omega, simboleggianti l’inizio e la fine della storia; il messia è rappresentato all’interno di una curiosa figura a forma di mandorla ed è circondato da sei cherubini. A fianco troviamo i simboli dei quattro evangelisti: l’angelo di San Matteo, il bue alato di San Luca, l’aquila di San Giovanni e il leone alato di San Marco. A questo proposito la professoressa di arte, a partire da novembre, ci ha fatto cimentare nell’iconografia dei santi, attraverso la realizzazione individuale di elaborati (il capolettera del nome del santo accompagnato dal disegno e dalla didascalia ad esso relativi) che ora danno un cromatico, vivace tocco creativo alle pareti di fondo della nostra aula.

La cappella di San Nicolao è dedicata a San Nicola di Bari, rappresentato in abiti vescovili con la mitria, il pastorale e un libro. Secondo la tradizione agiografica, il suo principale attributo sono tre palle d’oro, cui talvolta sono aggiunti tre ragazzi in una tinozza, dei pani, o un’ancora e una nave. Inoltre egli venne proclamato vescovo di Myra, una cittadina di mare in Licia nell’attuale Turchia. È venerato come protettore di naviganti, pellegrini, pescatori, profumieri, poveri, delle vigne e della Russia. Spostando lo sguardo dalle eleganti raffigurazioni, si poteva scorgere un cielo grigio metallico che accendeva maggiormente il clima medievale che sembrava crearsi.

Alla sinistra del vescovo, figurano San Sebastiano, legato ad un albero e colpito da frecce, con sullo sfondo un ricco tessuto a fondo giallo damascato a ramages rossi, e San Teobaldo Roggeri, originario di Vicoforte, vissuto nella prima metà del XII secolo, divenuto protettore di calzolai e facchini e compatrono di Alba, che tiene in mano il modello di una chiesa a tre navate con campanile. Ai piedi di Teobaldo, in ginocchio, appare una piccola figura di un uomo in preghiera a cui manca completamente il volto; si pensa che sia il committente del ciclo di affreschi.

Nella parte destra di chi guarda sono San Vincenzo Ferrer, raffigurato con abito bianco e mantello nero poiché apparteneva ai domenicani, uno fra i più importanti ordini di predicatori, e San Michele Arcangelo, con in mano una bilancia per pesare le anime. Invece, alla destra di San Nicola, gli affreschi sono alquanto deteriorati, ma si riconosce, grazie al vestito di pelli animali, la figura di San Giovanni Battista, il personaggio religioso a cui è dedicata la parrocchiale fariglianese. Ormai quasi irriconoscibili si intravvedono due figure di sante, di cui forse una Sant’Elisabetta. Nei risvolti dell’arco trionfale sono rappresentati un santo francescano, forse San Bernardino da Siena, e un santo con l’armatura che si pensa sia San Giorgio, nonostante l’assenza della figura del drago da lui sconfitto.

                 

È stata una bellissima esperienza alla scoperta dei santi venerati a Farigliano e nelle zone circostanti, una “messa in pratica” del lavoro svolto a scuola, ma anche il raggiungimento, seppure parziale, di uno dei sei obiettivi del Consiglio Comunale dei Ragazzi eletto lo scorso anno scolastico. Questa breve visita a poca distanza dalla scuola ancora una volta ci ha fatto capire quanto l’Italia abbia un diffuso e ricchissimo patrimonio storico-artistico da conoscere, tutelare e valorizzare.

Questa cappella, realizzata in pietra di Langa e cocci del Tanaro, è tra i più noti simboli del Medioevo nel nostro piccolo paese e dello stile figurativo tardogotico del Quattrocento cuneese. Raggiungerla ci ha permesso di celebrare alla maniera fariglianese “Sinterklaas”, l’odierna festa olandese che commemora San Nicola di Bari.

 

La classe II F della Scuola Secondaria di I grado di Farigliano

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