Incontro con l’Arma dei Carabinieri
martedì, 05 giugno 2018
Argomenti
Mercoledì 11 aprile 2018, noi delle classi prime medie di Dogliani siamo scesi al piano più basso della nostra scuola, in Aula Magna, per incontrare i carabinieri di Fossano. Noi non conoscevamo l’argomento della lezione, quindi eravamo piuttosto curiosi.
Quando siamo arrivati fuori dall’Aula, abbiamo visto fuori dalla porta i carabinieri, impeccabilmente vestiti nelle loro uniformi. Siamo entrati, abbiamo preso posto sulle sedie ed è iniziata la lezione.
Il tema è stato la legalità, ma prima di tutto il maresciallo ha spiegato chi sono e quali sono le diverse associazioni in cui si divide l’Arma: ci sono i Cacciatori di Calabria, Sicilia e Sardegna, per esempio, che collaborano con le unità cinofile, o il ROS, un’associazione di carabinieri contro la criminalità organizzata e le evasioni dai carceri.
Dopodiché, abbiamo iniziato a parlare di legalità, cominciando da un argomento che ci riguarda in particolar modo: il bullismo. Il maresciallo ha letto un articolo del Codice Penale in cui si dice che “Chiunque con violenza o minaccia costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni”.
E’ importante sapere che fino a quattordici anni non rispondiamo delle nostre azioni, cioè non paghiamo un nostro qualsiasi atto di bullismo o vandalismo, a farlo sono però i nostri genitori. Da quell’età in poi, invece, siamo imputabili, cioè rispondiamo noi delle nostre azioni.
Il bullismo è un reato grave perché non solo la vittima soffre emotivamente o anche fisicamente, ma anche perché in casi estremi, cioè di chi subisce atti di bullismo davvero pesanti, la vittima ricorre al suicidio.
Esistono diversi tipi di bullismo. Tra questi possiamo ricordare il cyber bullismo, praticato attraverso mezzi di comunicazione (smartphone, computer), o il cyber stalking, in cui il bullo perseguita la vittima con minacce di ogni tipo, oppure il flaming cioè le offese fatte inviando messaggi.
Il maresciallo ci ha spiegato che, generalmente, in un atto di bullismo, le persone coinvolte sono tre: il bullo, la vittima e gli “spettatori” o “testimoni”. L’unico modo per mettere fine alle azioni del bullo è che la vittima trovi l’appoggio di altre persone e che gli spettatori non se ne stiano zitti, ma che denuncino l’azione del bullo perché non farlo è come collaborarci. Il carabiniere ci ha anche raccontato di un fatto, a Palermo, in cui la Mafia ricattava alcuni negozianti (estorsioni). Questi si sono uniti fronteggiando la Mafia e le estorsioni sono finite.
Al termine della lezione siamo usciti dall’Aula. Siamo felici di avere imparato cose nuove e ora sappiamo come fronteggiare gli atti di bullismo, almeno in parte. Ringraziamo perciò i carabinieri di Fossano.